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Monetazione Romano Campana

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da R. Garrucci

da R. Garrucci "Le monete dell'Italia antica" - Roma 1885
Il bronzo che fin dall’età regia aveva svolto il proprio ruolo di intermediario negli scambi tra le popolazioni dell’Italia centro-settentrionale, non poteva piú reggere il confronto con i piú evoluti sistemi monetari in uso presso le popolazioni greche dell’Italia meridionale (le grandi monete fuse di bronzo non avevano la minima possibilità di introdursi in zone abituate alla piccola moneta coniata d’argento).

Allo scopo di favorire il proprio inserimento in questo ricco ambito economico, Roma aveva bisogno di una moneta in grado di competere con le monetazioni della Magna Grecia. Fu cosí che, in zecche campane e del sud Italia, Roma emise le prime monete in argento: prodotte per coniazione, con sistemi ponderali greci (il didramma di gr. 7,25 successivamente ridotto a gr. 6,6) e con nominali e tipologie prevalentemente di stile ellenico.

Anche per le emissioni romano-campane regna l’incertezza per una corretta collocazione cronologica. Il Babelon e il Grueber avevano posto le prime emissioni (Marte/Protome equina) al 335 a.C., la Breglia al 320 a.C. La serie del quadrigato e quella aurea del giuramento a partire dal 289 a.C. legate con l’istituzione della magistratura dei tresviri monetales.

Il Crawford invece (escludendo le due sporadiche emissioni commemorative poste a dopo il 326 a.C.) ha fissato l’inizio della monetazione romano-campana al 280 a.C. con il didramma Marte/Protome equina; successivamente però (in “Coinage and Money under the Roman Republic”) lo studioso inglese ha rialzato la datazione del didramma all’ultimo decennio del IV secolo a.C. collegandola con i lavori di costruzione della via Appia. I quadrigati sono stati collocati dal 225 a.C. Il Thomsen proponeva come datazione il 280 a.C. per il primo didramma e il 235 a.C. per i quadrigati basati su un asse librale ridotto.

Recentemente alcuni studiosi hanno ipotizzato una prima fase della monetazione romano-campana (Marte/Protome equina e Apollo/Cavallo), associata con la serie dell’aes grave Giano/Mercurio e Apollo/Apollo, nell’ultimo decennio del IV secolo a.C. (Roma potrebbe aver avuto bisogno di moneta per i pagamenti durante la seconda guerra sannitica, 326-304 a.C., quando l’esercito era impegnato in Campania e in Apulia). Altri studi invece tendono a considerare l’intera monetazione romano-campana un fenomeno tardo che ha avuto inizio in epoca pirrica (riprendendo l’ipotesi del Thomsen). Cosí anche il Pedroni che pone il primo didramma Marte/Protome equina al 275 a.C.


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References

  1. CRAWFORD M.H., Roman Republican Coinage (RRC) - 2 volumi, Cambridge University Press - 1995
  2. GRUEBER H.A., Coins of the Roman Republic in the British Museum - 3 volumi, British Museum - London 1910
  3. SYDENHAM E.A., The coinage of the Roman Republic, Spink and Son - London 1952
  4. RUTTER N.K., Historia Numorum Italy, The British Museum Press 2001
  5. AA.VV., La monetazione romano-campana. Atti del X convegno di studi numismatici - Napoli 1993, Istituto Italiano di Numismatica - Roma 1998
  6. BAHRFELDT M., Le monete romano-campane, Rivista Italiana di Numismatica, 1899 e 1900
  7. DEBERNARDI P. & LEGRAND O., Roman Republican silver coins of the quadrigatus period struck in Spain, Revue Belge de Numismatique, 2015

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